Aiutare è terapeutico

In un’epoca in cui tutti corriamo e rincorriamo traguardi, il benessere è certamente qualcosa a cui ognuno di noi aspira.

A tal proposito, avete mai pensato ai benefici che si possono avere quando aiutiamo qualcuno? E soprattutto quando lo si fa con qualcosa di tangibile e concreto?

Spesso l’aiuto viene visto come qualcosa che si fa per totale altruismo, che fa bene solo a chi lo riceve, ma, in realtà, studi provenienti da più università e più paesi del mondo hanno dimostrato che l’azione dell’aiuto e del dono crea effetti positivi importanti anche in chi la produce e non solo in chi la riceve.

Come ci informa Mauss (1922) il dono, inteso come lo scambio senza nessuna costrizione di carattere economico e commerciale, nelle società arcaiche e primitive serve a stabilire relazioni non solo con altri individui, ma costituisce il nucleo dell’intera organizzazione sociale.

L’aiuto, oltre a quello che è il valore materiale, porta con sé una serie di altri valori sia tangibili che intangibili. Innanzitutto se è vero che si tratta di un atto totalmente spontaneo, può essere tuttavia motivato da diversi sentimenti. Tra questi i più diffusi sono:

  • Il senso di responsabilità sociale, che ci spinge ad aiutare chi è intorno a noi e si trova in difficoltà.
  • La voglia di rendere al territorio ed alla società qualcosa quando si è ottenuto molto
  • La volontà di compensare qualcosa che si è causato anche involontariamente, quindi la mitigazione di un senso di colpa.

Ma qualsiasi sia il “movente” ciò che è comprovato sono i benefici che derivano proprio da tali azioni di aiuto. Il principale beneficio è il contributo stesso che stiamo dando al miglioramento della società e del territorio in cui viviamo. Ma lo stesso gesto di aiuto crea un beneficio altrettanto importante in chi lo realizza: aiutare ci fa sentire meglio con noi stessi, ci fa sentire parte attiva della comunità, con la quale condividiamo i valori.

Aiutare ci rende felici: uno studio dell’Università della California ha dimostrato che atti di gentilezza e generosità fatti con costanza si riflettono in modo positivo sul benessere di chi li compie. Uno studio condotto da Jorge Moll presso il National Institutes of Health ha dimostrato che quando le persone fanno un gesto di generosità, attivano regioni del cervello associate con il benessere, la connessione sociale e la fiducia, che genera endorfine e crea un vero e proprio effetto benessere

Aiutare fa bene alla nostra salute: Nel suo libro Why Good Things Happen to Good People, Stephen Post, professore di medicina preventiva presso l’Università Stony Brook, dimostra che aiutare gli altri aumenta i benefici in termini di salute nelle persone affette da malattie croniche, anche importanti.

Aiutare promuove la cooperazione e la connessione sociale: diversi studi hanno dimostrato che quando si compie un gesto di aiuto, la generosità che ne è alla base viene riconosciuta dagli altri e genera un senso di fiducia e cooperazione, che rafforza la connessione sociale. A sua volta, il fatto di avere interazioni sociali positive è fondamentale per il benessere mentale e fisico delle persone.

Aiutare è contagioso: venire a conoscenza di un atto di aiuto nel proprio territorio è anche uno stimolo per poterlo replicare. Noi spesso agiamo seguendo degli esempi e quello dell’aiuto è un esempio che può essere facilmente di stimolo per chi vorrebbe fare qualcosa per contribuire al miglioramento del proprio territorio.

Ogni volta, quindi, che fate un concreto gesto di aiuto e altruismo state anche consolidando la vostra connessione sociale e stimolando a cascata la generosità in tutta la comunità. E non stupitevi se vi sentirete meglio e riceverete benessere per la felicità che questo gesto vi crea: gli studi dimostrano che aiutare fa bene anche alla salute!

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